martedì 15 dicembre 2009

il riposo di se stesso

IL RIPOSO DI SE STESSO

Ogni qualvolta ci si integra con l’Universo ogni singolo atomo del nostro corpo si fonde con se stesso. Pregare, meditare, significa di fatto raggiungere questo stato di grazia e di grazia parliamo poiché l’Universo, sia il nostro personale, sia quello al di fuori di noi, è di se per stesso colmo di gratitudine beatitudine e perfetto.
Un bambino appena nato è perfettamente “sano”, puro, non macchiato da nulla. E’ un essere vivente che pur non conoscendo e non avendo consapevolezza, cresce da solo senza che l’esterno gli insegni come farlo. L’ingerenza degli adulti e del mondo materiale di fatto poi macchia la sua esistenza.
Raggiungere lo stato meditativo, quello vero e profondo, non è facile cosa. Non si tratta di pensare, si tratta di ELEVARSI. Elevarsi consiste nell’aumentare le proprie facoltà di essere umano dotato di una coscienza di un “IO” personale e di un corpo. Coscienza, Io personale e corpo, sono un’unica cosa.
Per chi è credente e non tutti necessariamente lo sono, si potrebbe dire che la Trinità esiste anche in noi esseri umani.
Quando i tre livelli si elevano in egual misura e in egual stato, si raggiunge la meditazione perfetta e ci si fonde con il resto dell’Universo sia esso tangibile, sia esso intangibile.
Ciò che di seguito si riporta è il metodo per raggiungere lo stato meditativo perfetto:
1) Trovando una posizione a se confortevole è necessario rilassare totalmente il proprio corpo, il che significa riuscire a non sentire lo stesso, ma sentire solo il battito del proprio cuore ed il pensiero che agisce all’interno del proprio cervello;
2) Una volta ottenuto questo primo stadio, è necessario far sì che l’Universo illumini il cuore ed il pensiero stesso;
3) L’illuminazione del proprio cuore illumina la propria aurea in modo equilibrato e perfetto (per chi è credente si può dire che illumini la propria anima). L’illuminazione del pensiero fa sì che lo stesso si elevi verso Dio.
4) Ci si fonde in un tutt’uno. Noi esseri umani composti di idrogeno, ossigeno, idrocarburi, non siamo altro che la rappresentazione vivente di ciò che più perfetto è stato creato nell’Universo e nello stesso tempo non ci discostiamo dalla pietra, da un albero, da un animale.

Come sentirsi parte integrante del pianeta Terra e come far parte della grande Coscienza collettiva non solo umana

L’essere umano “non sente” né l’importanza del silenzio né l’importanza dei suoni. La Terra vibra, le pietre vibrano, le piante vibrano, gli animali vibrano, l’essere umano vibra; ma il nostro orecchio non ne percepisce la frequenza. Ciò che l’essere umano deve imparare ad “ascoltare” è la connessione che esiste tra l’essere umano ed il suono che di fatto produce ed il resto dei suoi che la Terra emette.
Ciò che ci permette di ascoltare la vibrazione del suono corrispondente è il contatto con l’oggetto animato o inanimato.
Per gli oggetti inanimati basterà appoggiare la mano sinistra sull’oggetto medesimo raggiunto lo stato di meditazione perfetta, esso vi parlerà e vi dirà la sua storia.
Per gli oggetti animati basterà, nello stato di meditazione, collegarsi con il loro fulcro vivente (radice, foglia o cuore) cioè le parti da cui gli oggetti animati prendono nutrimento vitale.
Nello stato di meditazione perfetta potrete sentire la musica o i pensieri degli animali che vi circondano.
Il silenzio nel mondo moderno non esiste silenzio, anzi il silenzio è sintomo di preoccupazione vuoto e disperazione. Il silenzio in realtà è la tacitazione di ogni emozione e sentimento, è il raggiungimento di uno stato psico-fisico fondamentale per l’elevazione dell’essere umano. Sapere tacere non significa non parlare, sapere tacere significa non sentire non solo parole, ma dolore, vuoto, disperazione, paura, solitudine, lacrimane. Anche questo è fondersi con l’Universo che spesso tace di fronte alle urla sconnesse di implorazione che arrivano dal vostro pianeta.
Implorare non significa pregare, implorare significa dimenticarsi di essere un tutt’uno: è sminuire il senso della vita. Il senso della vita è sì ascoltarsi e ascoltare, ma è anche ascoltare il silenzio nel silenzio stesso.
Quindi, quando si vuole ottenere per se stessi e per gli altri è necessario liberarsi dei pesi, tornare bambini, ascoltare i rumori, non capirne significati e cercare il silenzio affinché il rumore raggiunga il significato che per se stesso ha.