giovedì 17 dicembre 2009

Il rispetto fa arricchire l'uomo

IL RISPETTO FA ARRICCHIRE L’UOMO
In quasi tutte le religioni, nonché nella filosofia e nell’etica, nonché nella morale, si esprime il concetto di rispetto parafrasando il pensiero di amare il prossimo come se stessi.
Da ciò ne consegue che innanzitutto è necessario amare se stessi per primi ed in seconda battuta, che se ci si ama tra le persone e per amore s’intende portare rispetto per se stessi e verso la propria indole umana, conseguentemente gli altri si potranno amare.
Se quindi ogni individuo rispettasse se stesso, rispetterebbe l’altro e l’intera umanità di qualsiasi sesso, religione e credo politico sarebbe in grado di gestire il nostro mondo in modo pacifico benevolo e sereno.
L’ascoltarsi e il cercare dentro di se, il rispetto per stessi non è cosa facile; ogni giorno l’”esterno” ci propone metodi e modi di vita assolutamente posti a modificare la nostra indole.
Essere retti non significa essere perfetti, essere retti significa rispettare ciò che di buono c’è in noi stessi e migliorarlo omettendo ciò che ci potrebbe portare verso una direzione non consona al nostro io.
Se quindi si meditasse un pochino di più cercando di trovare in se stessi il RISPETTO, probabilmente anzi sicuramente, si otterrebbe per se stessi e per gli altri maggiore comprensione e umanità.
Tutti gli uomini sono uguali: nessuno può giudicare l’altro, l’amore è un sentimento che non conosce colore, sesso o religione. L’AMORE e’ e questo basta.
Non spetta a noi esseri umani giudicare il prossimo. Il rispetto di se stessi -quello vero- permette un’introspezione psicologica ed emozionale tale da far si che si possa migliorare il proprio stile di vita. Basta poco, bastano pochi minuti, basta fermarsi in assoluto silenzio, pensare ciò che si è ed eliminare ciò che non si vuole essere e metterlo in pratica.
Tutto qui.
E’ totalmente inutile odiare, urlare, giudicare, sprecare energie in sentimenti “negativi”.
Questi sono propriamente sentimenti che derivano dalla Terra e per questo vengono sentiti in modo immediato, violento.
I sentimenti positivi provengono dal silenzio, dalla meditazione e dall’ascolto di se stessi .
L’uomo, quando è stato cacciato dal cosi detto “Eden”, ovvero il posto illuminato, ha perso la capacità di ascoltare l’armonia che c’era dentro se stesso e l’armonia che c’era attorno a se.
Il non sapere riconoscere questo ha portato l’uomo quindi a riconoscere solo tutto ciò che è di terreno ovvero animalesco. Per questo motivo tutti gli istinti di violenza, odio e negatività irrompono facilmente nel quotidiano vivere dell’uomo e trasformarli in sentimenti di compassione, capacità di comprensione diventa così difficile.
LA GIUSTIZIA UMANA E DIVINA
Perché allora la giustizia umana non può andare di pari passo con quella divina?
La giustizia terrena resta agli umani, l’Universo ha dato questa possibilità, ma è anche vero che l’uomo deve imparare a gestire le cose con la propria politica in senso etimologico greco del termine. Quindi “Date a Cesare ciò che è di Cesare, e date a Dio ciò che è di Dio”.
L’uomo non può e non deve comunque giudicare tutto ciò che non è terreno. L’uomo è a immagine e somiglianza di Dio (o qualsiasi altro nome vogliamo attribuirgli), quindi una parte del nostro essere è comunque divino. Il nostro cervello contiene quindi tutto il sapere necessario e tutto il sapere dell’Universo, solo che l’uomo ha cancellato questa memoria e non riesce a recuperarla così facilmente.
L’uomo è stato concepito da puro Amore, ed è stato concepito da una donna e per tale motivo che la donna ha alcune qualità che il sesso maschile non adopera. Le donne quindi sono il mezzo dell’Universo per dare amore.

L’uomo nasce sano. L’uomo non nasce deviato o quant’altro, bensì subisce traumi dopo la sua nascita e l’aiuto che possiamo dare è solo puro amore. Ciò non vuol dire che quell’uomo non debba essere sottoposto alle leggi umane, ma non può essere giudicato per il motivo per cui è stato spinto a compiere certe azioni.
Se tutto il genere umano iniziasse a capire ciò che veramente è e rispettasse se stesso utilizzano i suoi doni per gli altri, allora sì in quel momento non ci sarebbero le ingiustizie, non ci sarebbe l’inquinamento morale, non ci sarebbe l’odio in tutte le sue forme ed esso stesso sarebbe dissolto. Solo in quell’istante l’uomo ritornerebbe a far parte della sua nascita e di ciò che rappresenta realmente.
Perché allora l’uomo subisce traumi, dolori nel corso della propria vita?
Dopo un grande dolore le persone diventano maggiormente consapevoli dell’amore e di ciò che esso rappresenta. Si comprende semplicemente la propria immagine, il proprio dono e lo si mette a disposizione degli altri affinché anch’essi si allineano con l’Universo.
Il rispetto di se stessei fa arricchire l’uomo.


Luisa e Valeria

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